venerdì 25 novembre 2011

L'autobus del futuro? E' una limousine - tecnologia Corriere.it

TECNOLOGIA

L'autobus del futuro? E' una limousine

Si chiama «Superbus», è lungo 15 metri fa i 250 orari
e ospita 23 persone

MILANO- Quando è arrivato nel centro di Groningen, in Olanda, è stato preso d'assalto da orde di curiosi. Del resto, con i suoi 15 metri di lunghezza e le forme da astronave, il «Superbus» non passa inosservato.Tutti a chiedersi cos'è quello strano oggetto con sedici porte che si aprono verso l'alto come sulle supercar più potenti. E' un «nuovo concetto di mobilità esclusivo» secondo la ditta olandese che l'ha creato, dove lavora anche una designer italiana, Antonia Terzi, con un passato in Formula uno alla Wiliams.


GUARDA IL VIDEOCLIP:

http://motori.corriere.it/motori/tecnologia/11_novembre_25/superbus-olanda_ba3bd2f0-176a-11e1-8448-ba9de42f6fce.shtml

E l'esperienza nelle corse è servita, almeno a leggere le prestazioni del veicolo, che sulla carta, promette di raggiungere i 250 orari grazie a poderosi motori elettrici da 300 kW. Scocca e telaio sono di fibra di carbonio, come sulle monoposto, e il peso complessivo è di 9 tonnellate e mezzo. Considerata la mole, non è molto. Il progetto è partito nel 2004 e cinque anni dopo si è arrivati a realizzare il primo prototipo marciante: adesso si lavora a una possibile produzione, anche se non sarà facile rendere sostenibili i costi, data la qualità avanzata dei materiali impiegati.




FONTE:L'autobus del futuro? E' una limousine - tecnologia Corriere.it

venerdì 2 settembre 2011

È un maxi pc? No, è una televisione - Corriere della Sera

IFA: NOVITA' E TENDENZE

È un maxi pc? No, è una televisione

La tv diventa social. Tra le novità il "notephone" di Samsung e gli schermi 3D senza obbligo di occhiali












BERLINO (GERMANIA) - Nonostante la crisi e le indiscrezioni che parlavano di un’edizione 2011 priva di sorprese, l’Ifa,il più importante salone europeo dell’elettronica di consumo, ha visto il debutto di due significative novità. La prima è la nascita, per mano di Samsung, di una nuova classe di computer, anello di congiunzione tra gli smartphone e i tablet, che per ora si identifica in un solo prodotto, il Galaxy Note. La seconda è la commercializzazione entro Natale del primo tv 3D di grandi dimensioni (55 pollici) i cui contenuti sono visibili senza l’uso degli occhialetti, vale a dire il Toshiba 55LZ2. Ma altrettanto importanti, oltre ai singoli prodotti, sono le tendenze che emergono dalla fiera dell’elettronica berlinese. E quest’ultime si manifestano soprattutto nella trasformazione del televisore in centro di intrattenimento non solo multimediale, ma anche sociale, attraverso il collegamento a internet e all’accesso a database, social network, giochi e app sulla scia del computer, apparecchio che ormai vede avvicinarsi all’orizzonte un pericoloso concorrente. Altro filone che si affaccia all’orizzonte è l’irrompere del cloud, la nuvola informatica, all’interno dei prodotti più disparati: macchine fotografiche, tv, telecamere.


L’ANELLO MANCANTE – Se il telefonino è troppo piccolo per leggere bene una rivista o un libro e un tablet è troppo scomodo per telefonare, è evidente che c’era lo spazio per far nascere un nuovo tipo di prodotto. L’occasione l’ha colta per prima Samsung, che con il Galaxy Note ha dato il via ad una nuova classe di prodotti: i Notephone o i Tablenote, scegliete pure il nome che vi piace di più. Con un display superAmoled da 5.3 pollici ultra definito (1280x800 pixel), il Galaxy Note permette di leggere abbastanza bene libri o riviste (meno i quotidiani). Inoltre foto e video sono perfettamente godibili grazie all’alta qualità dello schermo. Al tradizionale sistema di controllo touch screen (il Galaxy note è dotato di sistema operativo Android 2.3), si affianca l'utilizzo di una penna digitale chiamata «S pen», destinata a un uso più professionale: con questo accessorio è possibile non solo impiegare il Galaxy Note come sostituto della vecchia agenda cartacea, ma anche correggere al volo o sottolineare passaggi di presentazioni aziendali. Il telefono integrato, che consente di utilizzare reti dati ultraveloci fino allo standard HSPA+ (velocità teorica di 21 Mbps), è dotato inoltre di una doppia telecamera in grado di fare foto ad alta risoluzione e video in Hd fino al formato di 1080p. Il Galaxy Note è molto leggero e quindi può essere trasportato agevolmente, ma ad una prima prova sul campo è risultato un po’ troppo largo fare comodamente le veci di un cellulare. E’ quindi probabile che, più che sostituire telefoni e tablet, il Note finisca per creare il bisogno di un nuovo tipo di prodotti. Chi però per motivi finanziari si trovasse incerto se scegliere tra uno smartphone e un tablet, potrà trovare nel Galaxy Note un accettabile compromesso.
3D SENZA OCCHIALI – L’altra grande novità dell’Ifa 2011 è la notizia della commercializzazione entro Natale del primo esemplare di tv 3D a grande schermo utilizzabile senza occhiali. Il Toshiba 55LZ2 ha uno schermo ultra-definito 3.840 x 2.160 pixel, vale a dire 4 volte un tv full hd. Il principio su cui si basa è molto sofisticato. Un software crea nove diverse angolazioni d’immagine destinate in maniera diversificata all’occhio destro e a quello sinistro per garantire la stereoscopia a chi si trova davanti allo schermo. Per sapere quale angolazione d’immagine presentare, il software della tv controlla attraverso una telecamera i movimenti oculari dello spettatore. Pur sottolineando che l'apparecchio è sicuramente innovativo e unico al momento del suo genere, bisogna dire che alla prova sul campo si è dimostrato ancora un po’ acerbo (immagini non perfettamente stabili, scritte sfocate in qualche caso), ma è sicuramente un ottimo punto di partenza per coloro che amano il 3D, ma non sopportano gli occhiali. IL 55LZ2 sarà venduto anche in Italia, il prezzo ufficiale sarà noto solo tra un mese ma dovrebbe comunque essere elevato, trattandosi di un prodotto unico nel suo genere. Sul fronte del 3D senza occhiali una buona impressione ha fatto segnare anche un monitor per pc da 25 pollici proposto da Lg, il D2000. Tuttavia al momento non se ne conosce ancora il costo e se verrà commercializzato in Italia.
LA SOCIAL TV – Tutte le grandi case tv presenti all’Ifa (Samsung, Lg, Sony, Panasonic, Sharp, Philips, Toshiba, Loewe e altre) hanno inoltre dato largo spazio alla cosiddetta tv interattiva, o smart tv, una tv collegata a internet per intenderci, giunta ormai alla sua seconda generazione. In attesa di quel che farà Apple, tutte le case hanno dato largo spazio a nuovi servizi: non più solo la possibilità di scaricare film e musica, ma anche la possibilità di connettersi ai social network più noti, come Facebook e di entrare nel vasto mondo delle "app" che permette di seguire la squadra di calcio del cuore piuttosto che i concerti live dei musicisti preferiti.
CLOUD – Altro trend percepibile all’Ifa è quello dello «sbarco sulla terra» del cloud, la nuvola informatica. Oltre alla tv si trovano infatti nuovi prodotti (uno su tutti la fotocamera FX90 di Panasonic) che usano il cloud come luogo per immagazzinare documenti video o foto, poi riagguantabili in ogni parte del pianeta in cui si abbia a disposizione una connessione ad internet. In molti casi, come accade per la FX90, lo spazio cloud viene regalato al momento dell’acquisto del prodotto


FONTE:È un maxi pc? No, è una televisione - Corriere della Sera

British supermarket chain tests iPad-ready shopping carts - latimes.com

TRADOTTO CON GOOGLE...


Tecnologia

IL BUSINESS E LA CULTURA DELLA NOSTRA VITA DIGITALE, 
DAL LOS ANGELES TIMES


British supermarket chain tests iPad-ready shopping carts



Getprev

 
Vuoi un lato di Apple con le corse supermercato?
Negozio di alimentari della catena britannica Sainsbury sta testando i nuovi carrelli della spesa con energia solare banchine iPad e altoparlanti (iPads non incluso).
Il processo, in primo luogo lanciato in posizione di un Sainsbury a Kensington, West London, consentirà ai clienti di guardare lo sport dal vivo e sport legati stampa dopo docking loro pasticche ai titolari apposto la loro carrelli della spesa, il Telegraph . A built-in batteria con un auto-ricarica pannello solare mantiene le compresse da esaurirsi, ed un sensore sul paraurti anteriore emette un segnale acustico in caso di shopper assorbito si avvicina a sbattere contro un altro carrello.
I carri sono stati sviluppati da Sky TV nella trasmissione di brillare una luce sulla sua Sky Vai servizio, che serve la televisione in movimento su dispositivi Apple (un'applicazione Android è riferito a breve).
Sainsbury ha detto in un comunicato che l'carrelli della spesa, che può essere esteso ad altri punti vendita in Gran Bretagna in caso di successo, potrebbe convincere più clienti a patrocinare un negozio.
"Ci sforziamo di rendere la vita dei nostri clienti 'più semplice, ed è per questo che stiamo cercando in questi nuovi carrelli," ha dichiarato Brett Hart, la catena di supermercato acquirente carrello.

 Getprev


 
FONTE:British supermarket chain tests iPad-ready shopping carts - latimes.com
CORRELATI:
- Li Shan
Foto: Il iPad-ready carrello per Sainsbury. Credito: Sky TV attraverso il Telegraph

lunedì 29 agosto 2011

Sciami di insetti-robot realizzano l’idea di Leonardo Da Vinci - - ANSA.it

Sciami di insetti-robot realizzano l’idea di Leonardo Da Vinci

Protagonisti al congresso mondiale sul Controllo automatico a Milano

28 agosto, 19:20


Robofly, l’insetto robot ideato nell’università di Harvard (fonte: Istituto Wyss, università di Harvard)


Sciami di piccoli insetti-robot capaci di volare con ali battenti, proprio come aveva immaginato Leonardo Da Vinci quasi cinque secoli fa, sono i protagonisti più bizzarri del congresso mondiale della Federazione Internazionale per il Controllio Automatico (Ifac), che per la prima volta approda in Italia, a Milano, per una settimana all'insegna della scienza e della tecnologia a cui parteciperanno oltre 2.700 esperti da tutto il mondo.
‘’Grazie a questi piccoli insetti robot si avvera il sogno di Leonardo Da Vinci’’, afferma Alberto Isidori, primo presidente italiano dell'Ifac che conclude con questo congresso il suo mandato triennale. ''Si tratta del primo esempio concreto di velivolo ad ali battenti capace di muoversi imitando le prestazioni di un elicottero - aggiunge - e sarà presentato da David B. Doman, ingegnere aerospaziale della US Air Force, che ha ideato l'automatismo per regolarne il volo''.
Oltre a queste piccole creature artificiali, ci sono molti altri argomenti di attualita' di cui discutere al congresso. L'energia, per esempio, riveste un ruolo di primo piano. ''Ci occuperemo di come creare reti 'intelligenti' per la distribuzione di corrente elettrica generata sia con fonti tradizionali che rinnovabili - precisa Isidori - ma anche del controllo dell'energia nelle auto ibride, di cui oggi si parla tanto''. A questi si aggiungeranno molti altri temi, che toccano anche il campo della medicina e delle biotecnologie.
''L'automatica e' una disciplina che attraversa molti settori e che ha prodotto importanti tecnologie come il servosterzo, l'ABS e i piloti automatici d'aereo - spiega Isidori - ma nonostante cio' viene definita come la 'tecnologia nascosta' perche', pur essendo ovunque, nessuno la nota. Speriamo che questa settimana, ricca anche di eventi culturali per il pubblico, possa far capire la sua importanza''.

FONTE:Sciami di insetti-robot realizzano l’idea di Leonardo Da Vinci - - ANSA.it

mercoledì 24 agosto 2011

synderesis – sinderesi

La cosa peggiore della nuova generazioni di apparecchi “smart” che sta invadendo il mercato non è che sono ridondanti (moltiplicano, cioè, a volte inutilmente, funzioni che abbiamo altrove) ma è che hanno perso l’occasione di diventare parte della famosa Internet delle Cose (internet of things)
Il nuovo frigorifero di Samsung include un tablet Android wifi integrato che funziona collegato a Internet mediante applicazioni dedicate.
La cosa peggiore del frigorifero RF4289HARS di Samsung non è che per 3.500 dollari (in vendita da settembre in USA), si ottiene un touch screen LCD incorporato con Android sopra la macchina del ghiaccio (in cui le 9 applicazioni non si possono nemmeno aggiornare). È che rappresenta un’occasione mancata.
Samsung sembra essere decisa a fare tutti i suoi elettrodomestici “smart” (cioè intelligenti) nel più stupido modo possibile. Se gli utenti riportano indietro i loro televisori “smart” perché le applicazioni li rendono inutilizzabili non so cosa accadrà per frigoriferi dorati che tweettano, secondo quanto progettato dalla società coreana, “che cosa possiamo stipare in questo dispositivo” e non, dalle specifiche che si leggono sul sito una filosofia del tipo “come possiamo migliorare l’esperienza dei nostri utenti?”
Un frigorifero davvero intelligente, che riuscisse a essere parte della Internet of Things, saprebbe che quando si mette lattuga nel comparto frutta e verdura, in modo che possa avvisare l’utente quando sta per diventare immangiabile. Twetterebbe la sua temperatura attuale in modo da sapere quando qualcuno a casa non è riuscito a chiudere la porta fino in fondo. Un frigorifero davvero intelligente, probabilmente non ha nemmeno un display – molto meglio di controllarlo da qualsiasi altro dispositivo connesso a Internet.
La cinica mossa di Samsung ad integrare un piccolo tablet al suo frigorifero è legata a un puro calcolo di marketing: questi dispositivi sono diventati così a buon mercato che attaccare un tablet a un frigorifero non fa quasi nessuna differenza per la marginalità di guadagno. È solo una di quelle caratteristiche – come un vistoso spoiler sul retro di un’auto sportiva di lusso – che fa usentire l’acquirente con un gran valore da sfoggiare. Se questo è il trend, possiamo aspettarci forni a microonde e lavatrici a base di Android.
Ma anche queste saranno occasioni mancate. I nostri apparecchi dovrebbero comunicare tra loro. Tutti dovrebbero avere il loro indirizzo fisso su Internet – è questo il perché del passaggio allo standard IPv6. Sembra che dovremo aspettare ancora un po’fino a quando un produttore più illuminato ci dia qualcosa di veramente sorprendente e utile.



FONTE:synderesis – sinderesi

martedì 16 agosto 2011

La "sfera volante" aiuta in ricerche e soccorsi-VIDEO- LASTAMPA.it

a "sfera volante" aiuta in ricerche e soccorsi





Questo drone volante a forma di pallone da calcio, unico nel suo genere, potrebbe essere utile per volare nella centrale di Fukushima e vedere, senza correre rischi, in che condizioni sia dopo lo tsunami del marzo 2011. È l'opinione del suo inventore, un ricercatore giapponese del Technical Research and Development Institute del Ministero della Difesa di Tokyo."E' il primo velivolo sferico al mondo", spiega il giovane ingegnere, ammettendo di averlo ideato soprattutto per compiti di ricerca e soccorso su terreni accidentati o, appunto, in edifici pericolanti ad esempio in caso d'incendio o terremoto.Grazie alla sua forma, infatti, può muoversi in spazi ristretti e atterrare o decollare ovunque senza urtare ostacoli e senza essere, a sua volta pericoloso, per le persone. Grazie alla sua telecamera, inoltre, potrà essere impiegato anche in inseguimenti stradali, pedinamenti e ispezioni.Il drone è realizzato con componenti del costo di pochi yen, pesa appena 350 grammi e ha un diametro di 42 centimetri; vola grazie a un'elica alimentata da un motorino elettrico che è stato collocato all'interno di una bottiglia di plastica modificata.

guarda il video presso la fonte.


FONTE:La "sfera volante" aiuta in ricerche e soccorsi-VIDEO- LASTAMPA.it

venerdì 5 agosto 2011

Spazio, Juno in viaggio verso Giove - Photostory Primopiano - ANSA.it

Spazio, Juno in viaggio verso Giove

05 agosto, 19:55 E' stata lanciata dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral la sonda Juno, destinata a raggiungere Giove nel 2016



Atlas V Rocket Ready for Juno Mission

ROMA - La sonda Juno ha cominciato il lungo viaggio verso Giove, dove il suo arrivo e' previsto fra 5 anni. Nel 2016, dopo aver percorso circa 500 milioni di chilometri, la sonda della Nasa entrera' in orbita intorno al pianeta gigante e i suoi dieci strumenti, fra i quali due italiani, cominceranno ad osservarlo per scoprirne i segreti. A bordo di Juno non ci sono soltanto strumenti scientifici. C'e' infatti una targa con il ritratto e la firma di Galileo Galilei, piu' il testo che descrive la scoperta delle lune di Giove. Accanto a questo omaggio al grande fisico  italiano c'e' un carico meno serioso, ma ugualmente importante: tre minuscole statuine che raffigurano Galilei e le antiche divinita' Giove e Giunone, create dalla Lego in collaborazione della Nasa nell'ambito di un programma teso a stimolare nei ragazzi l'interesse per i temi scientifici. Realizzata dal Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa, Juno e' stata realizzata per scoprire i tanti segreti di Giove. Le sonde Pioneer che negli anni '70 sono state le prime a passare vicino al pianeta gigante e ad osservarlo hanno visto molti dettagli della superficie, come le macchie, le aurore e le maree. ''Di quello che si nasconde sotto la superficie non si sa nulla'', ha osservato il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Saggese. Quello che i dieci strumenti a bordo della sonda Juno faranno sara' raccogliere dati su struttura, atmosfera e campo magnetico del pianeta. Tutti insieme, ha spiegato Saggese, eseguiranno ''una sorta di Tac a diverse frequenze per studiare la struttura interna del pianeta''. Di Giove infatti, ''non si conosce l'origine - ha aggiunto - e su di essa ci sono ipotesi contrastanti: alcuni ritengono che sia nato all'interno del Sistema Solare mentre altri lo considerano una stella mancata o la prima fase del consolidamento di un pianeta''. Gli ''occhi'' italiani che contribuiranno a scoprire i segreti di Giove si chiamano Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper) e Ka (Ka-Band Translator). Il primo, progettato dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e realizzato dall'azienda Selex Galileo, permettera' di acquisire immagini all'infrarosso mentre la sonda ruota continuamente su se stessa. Il secondo, progettato dall'universita' di Roma La Sapienza e realizzato dalla Thales Alenia Space, fornira' informazioni sulla composizione interna del pianeta e sul suo campo gravitazionale. L'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) ''ha la responsabilita' della costruzione degli strumenti e garantisce sull'elaborazione dei dati'', ha detto Saggese. Quando Juno sara' entrata nell'orbita di Giove, lo osservera' per un anno, percorrendo 33 orbite attorno al gigante del Sistema Solare. ''Siamo sul punto di cominciare il lungo viaggio verso Giove per scoprire i segreti del Sistema Solare com'era alle origini'', ha detto il responsabile della missione Scott Bolt, del Southwest Research Institute di San Antonio. Per Steven Levin, responsabile scientifico della missione per il Jet Propulsion Laboratory della Nasa, ''Giove e' il luogo migliore, nel Sistema Solare, per capire come si generano i campi magnetici''.


FONTE:Spazio, Juno in viaggio verso Giove - Photostory Primopiano - ANSA.it

sabato 16 luglio 2011

Una maratona per le eco-car - Corriere della Sera

Una maratona per le eco-car

C’è il prototipo azionato dal motore di un decespugliatore e quello con la carrozzeria in fibra di lino e resina di pino

Da Sette Green
Una maratona per le eco-car
C’è il prototipo azionato dal motore di un decespugliatore e quello con la carrozzeria in fibra di lino e resina di pino
«Apollo», prototipo solare del Politecnico di Milano, record con 1.108 km con 1 kWh di energia
«Apollo», prototipo solare del Politecnico di Milano, record con 1.108 km con 1 kWh di energia
L’abitacolo aderisce al corpo come un’armatura rigida. L’accensione manuale accanto al sedile provoca un sussulto nella vetturina leggera come un giocattolo e lo sterzo spartano non prelude a curve da pelle d’oca. Si parte con un singhiozzo e sulla pista dell’invitante circuito di Lausitz, Brandeburgo, la tentazione è di «schiacciare duro», ma non si può: il massimo consentito è quaranta all’ora. Perché questa è una gara speciale: alla Shell Eco-Marathon non vince chi arriva prima, ma chi fa più chilometri bruciando meno carburante. Non è una gara di velocità né di durata dunque, ma di sostenibilità: ogni anno circa duecento team di studenti delle superiori e delle università, tra cui una decina di squadre italiane, si sfidano alla ricerca del prototipo più ecologico: a idrogeno, elettrico, a energia solare, gasolio o benzina. In una ormai storica competizione targata Shell, viva da 27 stagioni a questa parte.
BASILICATA - «E adesso speriamo che parta», esclama Enrico Nino, docente di meccanica all’Università della Basilicata indicando un bolide nero in miniatura. Il team lucano ha spirito: ha chiamato il proprio prototipo Cinderella’s Pumpkin perché, come Cenerentola, sono rimasti per mesi a lavorare nei laboratori dell’ateneo fino a mezzanotte, tra giunti, sospensioni e scocche. Tutto fatto in casa, un occhio al manuale di meccanica e un altro al docente esperto. Cinderella è un veicolo a benzina ma con una speciale accensione elettrica, tutta da inventare, perfezionare. E i soldi? Nino allarga le braccia: «Be’, ci si arrangia». Si improvvisa: dalla ricerca degli sponsor fino all’ultimo bullone.
SCIAME DI API - Viste dall’alto, ai nastri di partenza, le macchinine sembrano uno sciame di api colorate. La sfida è un design fantasioso ma leggerissimo, per trovare il massimo dell’aerodinamica e battere così il record del 2010 messo a segno dal Politecnico di Nantes: 4.896,1 chilometri con un solo litro di carburante. È una stima, ovviamente, perché la misurazione è una sorta di proiezione fatta considerando le caratteristiche del motore e le condizioni del veicolo e della strada. Però statisticamente reali, quindi un messaggio chiaro: consumare meno si può, basta metterci testa e cuore come i ragazzi dell’Istituto tecnico industriale Alessandro Rossi di Vicenza, che hanno messo a punto un motore in grado di percorrere 155 km con un litro. «È il motore dei decespugliatori», dice Gian Beppino Stivan, il prof. che ha seguito gli studenti «e ha suscitato l’interesse di un’azienda che produce macchine agricole».
IL BELLO DI OSARE - È questo il bello: a diciotto anni non si ha paura di osare e si prova, si sperimenta. È da questa audacia «senza pelle> che nascono le idee. Non è un caso che qui, nei dintorni, si vedano postazioni mobili di colossi come Michelin: si cercano spunti, si osservano le prestazioni. Per dire: lo pneumatico Energy Saver è nato anche per rispondere alle esigenze riscontrate monitorando la eco maratona. Si tengono d’occhio le idee. Come la carrozzeria in fibra di lino e resina di pino realizzata dagli studenti del Politecnico di Torino, i quali hanno anche brevettato un raffinato sistema per la misurazione dell’idrogeno. Il team sabaudo è pronto al via sulla pista con due progetti: il prototipo Idra, a celle di idrogeno, e Xam, l’urban concept ibrido. Quelli del Politecnico di Milano non hanno chiuso occhio. Sentono la sfida più degli altri e sono pronti alla partenza con due eco gioielli: il prototipo elettrico a pannelli solari e l’urban concept elettrico a batterie plug-in. Brutalmente la si potrebbe definire una questione di soldi: più grande è l’ateneo e maggiori sostanze arrivano per questo tipo di progetti. Sì ma c’è dell’altro.
IL SALUMIERE COME FINANZIATORE - È vero che la Fondazione Politecnico può garantire una copertura finanziaria più consistente rispetto a un istituto tecnico industriale di provincia, però quello che conta qui è l’intraprendenza dei ragazzi. Come quelli dell’Istituto tecnico Luigi Bucci di Faenza: pochi sponsor (anche se una nota di merito va alla Regione Emilia Romagna che ha finanziato in parte i quattro progetti in gara di Carpi, Modena, Faenza e Maranello) ma una creatività effervescente. Si sono cimentati in un prototipo con un motore Honda di soli 31 cc alimentato ad alcol. Spirit of clipper è il degno nome. I modelli che partecipano alla finale europea costano dai 10 mila ai 300 mila euro e i soldi si cercano dove si può: dai fondi della Regione al prezioso appoggio di aziende locali; qualche volta ci si accontenta di un contributo in natura: se la salumeria cittadina offre un paio di prosciutti, ben vengano. Anche perché qui, a due passi dalla pista dove si consumarono le tragedie di Alex Zanardi e di Michele Alboreto, si mangia e si dorme quando è possibile. Prima della gara la tensione la si vede nei visi dei team più agguerriti (francesi e tedeschi in testa: sono quelli che maggiormente investono in nuove tecnologie) e nelle borse sotto gli occhi di Filippo Sala, il professore team manager della squadra di Maranello: «Con queste macchinine non si sa mai come può andare, magari nemmeno partono». I ragazzi dell’Ipsia Ferrari corrono con un Three Fuel, prototipo che può utilizzare alternativamente l’energia elettrica o quella solare o quella ottenuta con l’idrogeno. Si chiama Virgil ma la beneaugurante guida dantesca non c’entra: Virgilia era la loro amata vicepreside, venuta a mancare da poco.
ANDAMENTO LENTO - Pronti. Via. La gara prevede otto giri per i prototipi, sei per i concept. Al volante spesso le ragazze, più sottili e minute. Il vespaio colorato arranca sulla pista con lentezza sapiente, traballanti le vetturine, quasi temessero di rompersi. Alcune pesano meno del conducente ma le idee hanno bisogno di leggerezza. Spicca un mini bolide color beige: è la carrozzeria in fibra di seta del team tedesco Eco e/motion. O il modello Lince, spagnolo, che punta su ruote possenti e corpo sottile. Sfila l’auto con pannelli fotovoltaici flessibili pensata da un ateneo olandese e un bizzarro modello britannico a gasolio, ma dalla forma perfettamente aderente al terreno (particolare che permette un grosso risparmio energetico). Uno, due, quattro giri: è andata, almeno funzionano. Nessun sorpasso o quasi: serve solo mantenere un’andatura costante, con la media di 25 chilometri orari. Più veloci i marocchini (ospiti), alcuni dei quali corrono con la foto del «caro re» nell’abitacolo. Ci siamo. Finish. Esulta Milano. Il team Mecc-Sun ha vinto con Apollo, il modello a pannelli solari, stabilendo il nuovo record di categoria: 1.108 km con un kilowattora. Festeggia anche Torino, con il Design Award per l’Urban Concept. Nella classe prototipi a energia elettrica, per la categoria idrogeno, il Polytech Nantes ha battuto il suo stesso record ottenuto lo scorso anno percorrendo 590 km/kWh.
SOGNANDO COME HOLLY - Ma questi progetti così allettanti per l’ambiente diventeranno mai realtà? Si trasformeranno in auto vere? «E chi può dirlo?», commenta Marco Bassetti, team manager del Politecnico di Milano. «Di certo la strada è quella. Poco alla volta, bisogna ripensare il sistema auto». E a proposito di tutela della salute, si pensi solo al risultato ottenuto a Lausitz dalla squadra tedesca ProTRon, che ha corso nella categoria UrbanConcept: ha ottenuto appena 1,97 g/km nelle emissioni di CO2. Pionieri, certo. Ma, come sottolinea un alto portavoce della Shell, «c’è un forte interesse allo sfidare i limiti di efficienza dei carburanti tradizionali». Lui si chiama Niel Golightly. Come la Holly di Colazione da Tiffany: una sognatrice con i piedi saldamente ancorati a terra.


FONTE:Una maratona per le eco-car - Corriere della Sera

Un drone volante per emergenze nucleari - Corriere della Sera

Invenzioni

Un drone volante per emergenze nucleari

Ideato in Giappone dopo Fukhushima, arriva ovunque

Invenzioni
Un drone volante per emergenze nucleari
Ideato in Giappone dopo Fukhushima, arriva ovunque
La sfera volante Futuristic Circular Flying Objet
La sfera volante Futuristic Circular Flying Objet
MILANO - L’inventore di questo robot da ricognizione dalle possibilità rivoluzionarie lo ha battezzato «Futuristic Circular Flying Object». Radiocomandato a distanza il nuovo apparecchio è in grado di volare persino dentro un’abitazione e, senza problemi, anche ai piani superiori, nelle stanze e in spazi ristretti. Con una velocità che arriva a toccare i 60 chilometri orari.
MODELLO PERFETTO - La sfera volante, sviluppata dal ministero della Difesa giapponese, può spingersi nell'esplorazione molto più in là di quanto facciano i droni attuali. È pensata innanzitutto per la perlustrazione delle zone terremotate o colpite da calamità naturali. L’aeroveicolo senza pilota dispone di sensori giroscopici e di una telecamera che trasmette le immagini in diretta dal luogo dove si trova. «Grazie alla sua forma sferica questo oggetto può atterrare ovunque e in qualsiasi modo, senza andare in pezzi», ha spiegato Fumiyuki Sato, ingegnere del ministero della Difesa. Che sottolinea: «È unico nel suo genere». Ciò che rende il «futuristico oggetto circolare volante» un modello perfetto per questi nuovi droni sono le sue eccezionali abilità di volatore.
TERREMOTI E GUERRIGLIA URBANA - È azionato da un’elica e otto ali separate; il prototipo è realizzato in fibra di carbonio e stirene, una resina che si usa per la produzione di oggetti in plastica. A bordo è installato anche un mini computer e malgrado tutto pesa solo 340 grammi. Grazie alla telecamera e alla sua estrema agilità (è grande quanto una palla da basket) l’apparecchio giapponese potrebbe essere utilizzato anche come «palla-spia». «Immaginiamo una sua funzione in azioni di anti terrorismo o di guerriglia urbana», ha aggiunto Sato. Insomma, le potenzialità di utilizzo sono molteplici, racconta l'agenzia Reuters. Oltre a ciò, anche il prezzo per la produzione è relativamente

FONTE:Un drone volante per emergenze nucleari - Corriere della Sera

martedì 12 luglio 2011

Foto La micro guerra dei droni Usa - 1 di 9 - Repubblica.it




Viaggio all'interno del microaviary lab di Dayton, in Ohio, dove l'esercito statunitense sviluppa e testa piccoli droni a scopo militare. L'obiettivo è renderli così piccoli da assomigliare a uccellini e insetti e utilizzare per seguire e colpire nemici in ambienti urbani anche molto complessi. Ecco gli ultimi sviluppi della tecnologia



FONTE:Foto La micro guerra dei droni Usa - 1 di 9 - Repubblica.it

lunedì 2 maggio 2011

Hi-tech: il futuro che (forse) ci attende - Corriere della Sera

 

Le macchine volanti









BASI LUNARI E MACCHINE VOLANTI

Hi-tech: il futuro che (forse) ci attende

Le 12 meraviglie che cambieranno il mondo nel 2020

BASI LUNARI E MACCHINE VOLANTI
Hi-tech: il futuro che (forse) ci attende
Le 12 meraviglie che cambieranno il mondo nel 2020
MILANO - Come sarà il mondo nel 2020? E' la domanda che si è posto il sito web della famosa rivista scientifica americana Popular Science che ha elencato le invenzioni che fra dieci anni potrebbero cambiare radicalmente la vita degli esseri umani. Dalle vetture con il pilota automatico alla linea superveloce che collega Londra a Pechino fino alla base lunare costruita dal Giappone e gestita dai robot umanoidi, ecco le dodici meraviglie che renderanno il 2020 un anno ricco di innovazioni e supertecnologico


CONTINUA LA LETTURA PRESSO LA FONTE.

FONTE:Hi-tech: il futuro che (forse) ci attende - Corriere della Sera

sabato 16 aprile 2011

Quadricotteri e mani volanti, i robot in arrivo in Ue

Quadricotteri e mani volanti, i robot in arrivo in Ue

Progettati per affrontare rischi, ricerca parla anche italiano

16 aprile, 16:44




di Enrica Battifoglia
ROMA - Sembrano piccoli elicotteri, ma sono molto più che robot volanti: i ricercatori che li stanno progettando li chiamano quadricotteri per via delle quattro eliche e li hanno equipaggiati con bracci meccanici e mani intelligenti. E' la futura generazione di robot aerei europei che sta nascendo nell'ambito del progetto Ue Airobots. Per ora ci sono solo due prototipi, sviluppati nel corso del primo anno del programma Airobots (Innovative Aerial Service Robots for Remote Inspections by contact). Sono il risultato di un lavoro di squadra al quale l'Italia partecipa con il Laboratorio Prisma, dell'università Federico II di Napoli, e con le università di Bologna e Salerno. Politecnico di Zurigo, e l'università olandese di Twente sono gli altri partner europei, insieme alla joint venture Alstrom Inspection Robotics (Alstrom e Politecnico di Zurigo). E' in costruzione anche il braccio che permetterà ai quadricotteri di manipolare oggetti anche molto pesanti con una grande precisione, insieme a nuovi sensori e a programmi capaci di guidare il volo dei robot. In corsa per entrare a far parte del settimo programma quadro di ricerca Ue, i nuovi robot aerei "sono progettati in modo da svolgere compiti molto rischiosi, come la manutenzione dei cavi dell'alta tensione o individuare persone in pericolo in edifici in fiamme", spiega Bruno Siciliano, coordinatore del laboratorio Prisma (Progetti di Robotica Industriale e di Servizio Meccatronica e Automazione).
Naturalmente sviluppare robot aerei capaci di affrontare situazioni difficili e pericolose richiede una grande innovazione nella capacità dei robot di interagire sia con l'ambiente sia con l'uomo. L'idea, spiega ancora Siciliano, "é sviluppare un velivolo aereo ad ala rotante, dalle dimensioni molto contenute e privo di pilota a bordo, teleguidato da parte di un operatore e in grado di interagire fisicamente con il mondo circostante, per esempio entrando in contatto con la struttura che si vuole ispezionare, in modo non distruttivo grazie ad un 'involucro' meccanico". Si può allora immaginare uno scenario nel quale un tecnico esperto nella manutenzione di un particolare impianto controlla il robot mentre questo esegue l'ispezione: "il tecnico interagisce a distanza con il velivolo in modo 'intuitivo' - osserva l'esperto - e con l'aiuto di joystick, guanti e occhiali elettronici, trasforma il robot in una vera e propria 'mano volante' utile in vari ambiti industriali e civili.








fonte:http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2011/04/16/visualizza_new.html_901336013.html

domenica 3 aprile 2011

Trent'anni fa il primo computer portatile, pesava 11 chili.

Trent'anni fa il primo computer portatile, pesava 11 chili

Osborne 1 'antenato' dell'pad 2; in arrivo pc che si arrotola

02 aprile, 18:48
 
 
Osborne 1 (1981)
Trent'anni fa il primo computer portatile, pesava 11 chili ROMA - A guardarlo adesso può far sorridere: anche il più scarso degli smartphone è più potente, ma 30 anni fa era un'innovazione che avrebbe cambiato il modo di usare il computer. E' l'Osborne-1, il primo modello veramente commerciale di pc portatile, le cui vendite cominciarono appunto nell'aprile del 1981 - tre mesi prima del primo personal computer, da tavolo, dell'IBM - segnando l'inizio di un'era culminata in questi ultimi anni con l'introduzione dei tablet, e che un domani potrebbe dar vita persino a pc 'arrotolabili'. Osborne-1 fu presentato alla West Coast Computer Fair di San Francisco al costo abbastanza impegnativo di 1.795 dollari.
Anche se si trattava di un portatile (in realtà apparteneva alla categoria dei 'trasportabili') l'Osborne-1 richiedeva al suo fortunato possessore una certa forza fisica perché pesava ben undici chili. Un tablet di oggi al massimo arriva a 6-800 grammi e un laptop a non più di 2-3 kg. Aveva una capacità di memoria Ram di 64 Kbyte, utilizzava il sistema operativo CP/M, il predecessore di PC-Dos e MS-Dos, e come software, Wordstar e SuperCalc, entrambi entrati poi nella storia dell'informatica. Nonostante lo schermo da appena 5 pollici (13 cm), ebbe comunque successo, testimoniato da vendite per circa 250 milioni di dollari, tra il 1981 e il 1983. Tra l'altro il computer è diventato famoso anche per l'"Effetto Osborne": l'annuncio prematuro del suo successore, più potente e meno costoso, provocò infatti un calo drastico delle vendite, contribuendo a portare al fallimento l'azienda, nel 1983. Un errore che ha "fatto scuola" nell'industria informatica. L'Osborne-1 fu subito ampiamente imitato e quindi rimpiazzato da altri modelli molto più avanzati della concorrenza.
Cinque anni dopo l'IBM lanciò il suo 'Convertible', che pesava la metà e aveva uno schermo Lcd molto più grande, oltre a 'ben' 512 Kbyte di memoria RAM. In seguito il computer portatile continuò a perdere peso mentre contemporaneamente crescevano le dimensioni dello schermo, che dal 1991 divenne standard a colori. Intorno al 2000 sono cominciati ad arrivare i 'desktop replacement', pc portatili con uno schermo ampio, in grado di fornire prestazioni uguali a quelli da tavolo. In seguito c'é stato anche il 'sorpasso' e i portatili hanno superato le vendite dei pc da tavolo. La corsa alla miniaturizzazione non si é però mai interrotta: prima sono arrivati i subnotebook (dal peso tra 800 grammi e 2 Kg) e, a metà del decennio scorso, i netbook (tra 800 e 1,2 Kg).
Questi ultimi hanno trainato il mercato informatico fino all'arrivo dell'iPad, un anno fa. La tavoletta dell'Apple ha rivitalizzato un segmento di mercato che languiva da anni, quello dei tablet. Un successo, trainato ulteriormente dall'iPad 2, che però è andato a scapito dei pc, soprattutto portatili, le cui vendite sono adesso in forte flessione. Tanto che gli analisti cominciano a parlare di un "mondo post-pc". Ma i pc tradizionali hanno ancora in serbo delle sorprese, come il 'Rolltop', della tedesca Orkin design. "Il Rolltop - spiega il sito della compagnia - è un computer completamente arrotolabile, come un tappetino da yoga, che può essere srotolato e usato sia come vero e proprio laptop che come schermo".



FONTE:Trent'anni fa il primo computer portatile, pesava 11 chili - Tecnologia e Internet - ANSA.it

sabato 2 aprile 2011

Ecco la Marsonave - l’Espresso

E' cominciata la missione virtuale in cui sei volontari, tra cui un italiano, vivranno per 520 giorni nell'astronave che riproduce la vita sul pianeta rosso. Ecco la riproduzione del bunker. Clicca sui palini animati per leggere il dettaglio
GUARDA Le foto della missione Leggi Un italiano su Marte
(25 marzo 2011)

FONTE:Ecco la Marsonave - l’Espresso

domenica 13 marzo 2011

E' Skylon l'erede dello Space Shuttle - Corriere della Sera

Sviluppato dalla britannica Reaction Engines, Potrà essere usato per viaggi passeggeri

E' Skylon l'erede dello Space Shuttle

Lungo 90 metri, simile ad alcune astronavi di Star Wars. Ed è concepito per future missioni sulla luna e su Marte








FONTE:E' Skylon l'erede dello Space Shuttle - Corriere della Sera

domenica 6 marzo 2011

Il nuovo volto di Ötzi, la mummia dei ghiacci - Foto - Panorama.it

Ötzi





FONTE:Il nuovo volto di Ötzi, la mummia dei ghiacci - Foto - Panorama.it

Virtual History Roma è un’applicazione strabiliante. Parola di Steve Jobs! - Hitech e Scienza - Panorama.it

FONTE:Virtual History Roma è un’applicazione strabiliante. Parola di Steve Jobs! - Hitech e Scienza - Panorama.it

IL PREDATOR NEL GOLFO DI MANFREDONIA

<>Stampa
IL PREDATOR NEL GOLFO DI MANFREDONIA PDF E-mail
Scritto da Administrator   
Sabato 05 Marzo 2011 14:07
di Anna Castigliego (*)
MANFREDONIA. Dal 1 al 31 marzo 2011, il velivolo Predator (senza pilota a bordo) effettuerà attività di volo sperimentale sul golfo di Manfredonia. A comunicarlo alla Capitaneria di Porto di Manfredonia il 32° Stormo dell'Aeronautica Militare di Amendola. Di fabbricazione statunitense, il Predator è un velivolo senza pilota, di media quota e autonomia, dotato di sensori elettro-ottici, infrarossi, con radar ad apertura sintetica e con capacità data-link anche via satellite. Il 1° marzo 2002 è stato costituito, nell'ambito del 32° Stormo di Amendola, il 1° Gruppo Velivoli Teleguidati con il compito di svolgere la necessaria attività operativa, addestrativa e tecnica proprio in vista dell'entrata in linea degli UAV (Unmanned Airborne Vehicle).
Nel periodo sopraindicato, lo specchio acqueo centrato sul punto di coordinate: Lat. 41°34’ 00’’ N – Long. 016° 10’ 00’’ E  e per un raggio di 2.5 miglia nautiche, è interdetto alla navigazione (per l’eventuale ammaraggio), ancoraggio, sosta e pesca comunque effettuata, nonché ogni altra attività , subacquea o di superficie, direttamente e/o di riflesso connessa agli usi pubblici del mare. Il Comandante della Capitaneria di porto di Manfredonia, Antonio Zanghì, in concomitanza con i voli sperimentali, ha emanato l’ordinanza n. 06/2011 del 28.02.2011, disponendo particolari direttive d'emergenza in caso di ammaraggio del velivolo.

(*) Manfredonia.net
 



FONTE:IL PREDATOR NEL GOLFO DI MANFREDONIA

sabato 5 marzo 2011

Citroën 3-POD Antistatic: il futuro della mobilità elettrica visto dai giovani designer - Auto e moto - Panorama.it


Citroën 3-POD Antistatic: il futuro della mobilità elettrica visto dai giovani designer




La Citroën 3-POD Antistatic è stata disegnata da Heikki Juvonen


La Citroën 3-POD Antistatic è stata disegnata da Heikki Juvonen
Si chiama 3-POD Antistatic la concept elettrica che si è aggiudicata il concorso di design del Royal College of Art di Londra sponsorizzato dalla Citroën. Heikki Juvonen, autore del progetto, ha vinto un contratto di sei mesi presso il centro stile PSA di Parigi.

La monoposto “transalpina”, che si posiziona a metà strada tra un’auto e una bicicletta, è caratterizzata dalla presenza di tre ruote (due davanti con sospensioni in comune e una grande posteriore che letteralmente avvolge l’abitacolo) e dall’assenza di visibilità anteriore. Senza dimenticare il fatto che si inclina come una moto alle alte velocità. L’aerodinamica ottimizzata riduce al minimo le dimensioni della batteria e i costi di produzione mentre il tetto è protetto da una plastica antigraffio.




FONTE:Citroën 3-POD Antistatic: il futuro della mobilità elettrica visto dai giovani designer - Auto e moto - Panorama.it