sabato 16 aprile 2011

Quadricotteri e mani volanti, i robot in arrivo in Ue

Quadricotteri e mani volanti, i robot in arrivo in Ue

Progettati per affrontare rischi, ricerca parla anche italiano

16 aprile, 16:44




di Enrica Battifoglia
ROMA - Sembrano piccoli elicotteri, ma sono molto più che robot volanti: i ricercatori che li stanno progettando li chiamano quadricotteri per via delle quattro eliche e li hanno equipaggiati con bracci meccanici e mani intelligenti. E' la futura generazione di robot aerei europei che sta nascendo nell'ambito del progetto Ue Airobots. Per ora ci sono solo due prototipi, sviluppati nel corso del primo anno del programma Airobots (Innovative Aerial Service Robots for Remote Inspections by contact). Sono il risultato di un lavoro di squadra al quale l'Italia partecipa con il Laboratorio Prisma, dell'università Federico II di Napoli, e con le università di Bologna e Salerno. Politecnico di Zurigo, e l'università olandese di Twente sono gli altri partner europei, insieme alla joint venture Alstrom Inspection Robotics (Alstrom e Politecnico di Zurigo). E' in costruzione anche il braccio che permetterà ai quadricotteri di manipolare oggetti anche molto pesanti con una grande precisione, insieme a nuovi sensori e a programmi capaci di guidare il volo dei robot. In corsa per entrare a far parte del settimo programma quadro di ricerca Ue, i nuovi robot aerei "sono progettati in modo da svolgere compiti molto rischiosi, come la manutenzione dei cavi dell'alta tensione o individuare persone in pericolo in edifici in fiamme", spiega Bruno Siciliano, coordinatore del laboratorio Prisma (Progetti di Robotica Industriale e di Servizio Meccatronica e Automazione).
Naturalmente sviluppare robot aerei capaci di affrontare situazioni difficili e pericolose richiede una grande innovazione nella capacità dei robot di interagire sia con l'ambiente sia con l'uomo. L'idea, spiega ancora Siciliano, "é sviluppare un velivolo aereo ad ala rotante, dalle dimensioni molto contenute e privo di pilota a bordo, teleguidato da parte di un operatore e in grado di interagire fisicamente con il mondo circostante, per esempio entrando in contatto con la struttura che si vuole ispezionare, in modo non distruttivo grazie ad un 'involucro' meccanico". Si può allora immaginare uno scenario nel quale un tecnico esperto nella manutenzione di un particolare impianto controlla il robot mentre questo esegue l'ispezione: "il tecnico interagisce a distanza con il velivolo in modo 'intuitivo' - osserva l'esperto - e con l'aiuto di joystick, guanti e occhiali elettronici, trasforma il robot in una vera e propria 'mano volante' utile in vari ambiti industriali e civili.








fonte:http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2011/04/16/visualizza_new.html_901336013.html

domenica 3 aprile 2011

Trent'anni fa il primo computer portatile, pesava 11 chili.

Trent'anni fa il primo computer portatile, pesava 11 chili

Osborne 1 'antenato' dell'pad 2; in arrivo pc che si arrotola

02 aprile, 18:48
 
 
Osborne 1 (1981)
Trent'anni fa il primo computer portatile, pesava 11 chili ROMA - A guardarlo adesso può far sorridere: anche il più scarso degli smartphone è più potente, ma 30 anni fa era un'innovazione che avrebbe cambiato il modo di usare il computer. E' l'Osborne-1, il primo modello veramente commerciale di pc portatile, le cui vendite cominciarono appunto nell'aprile del 1981 - tre mesi prima del primo personal computer, da tavolo, dell'IBM - segnando l'inizio di un'era culminata in questi ultimi anni con l'introduzione dei tablet, e che un domani potrebbe dar vita persino a pc 'arrotolabili'. Osborne-1 fu presentato alla West Coast Computer Fair di San Francisco al costo abbastanza impegnativo di 1.795 dollari.
Anche se si trattava di un portatile (in realtà apparteneva alla categoria dei 'trasportabili') l'Osborne-1 richiedeva al suo fortunato possessore una certa forza fisica perché pesava ben undici chili. Un tablet di oggi al massimo arriva a 6-800 grammi e un laptop a non più di 2-3 kg. Aveva una capacità di memoria Ram di 64 Kbyte, utilizzava il sistema operativo CP/M, il predecessore di PC-Dos e MS-Dos, e come software, Wordstar e SuperCalc, entrambi entrati poi nella storia dell'informatica. Nonostante lo schermo da appena 5 pollici (13 cm), ebbe comunque successo, testimoniato da vendite per circa 250 milioni di dollari, tra il 1981 e il 1983. Tra l'altro il computer è diventato famoso anche per l'"Effetto Osborne": l'annuncio prematuro del suo successore, più potente e meno costoso, provocò infatti un calo drastico delle vendite, contribuendo a portare al fallimento l'azienda, nel 1983. Un errore che ha "fatto scuola" nell'industria informatica. L'Osborne-1 fu subito ampiamente imitato e quindi rimpiazzato da altri modelli molto più avanzati della concorrenza.
Cinque anni dopo l'IBM lanciò il suo 'Convertible', che pesava la metà e aveva uno schermo Lcd molto più grande, oltre a 'ben' 512 Kbyte di memoria RAM. In seguito il computer portatile continuò a perdere peso mentre contemporaneamente crescevano le dimensioni dello schermo, che dal 1991 divenne standard a colori. Intorno al 2000 sono cominciati ad arrivare i 'desktop replacement', pc portatili con uno schermo ampio, in grado di fornire prestazioni uguali a quelli da tavolo. In seguito c'é stato anche il 'sorpasso' e i portatili hanno superato le vendite dei pc da tavolo. La corsa alla miniaturizzazione non si é però mai interrotta: prima sono arrivati i subnotebook (dal peso tra 800 grammi e 2 Kg) e, a metà del decennio scorso, i netbook (tra 800 e 1,2 Kg).
Questi ultimi hanno trainato il mercato informatico fino all'arrivo dell'iPad, un anno fa. La tavoletta dell'Apple ha rivitalizzato un segmento di mercato che languiva da anni, quello dei tablet. Un successo, trainato ulteriormente dall'iPad 2, che però è andato a scapito dei pc, soprattutto portatili, le cui vendite sono adesso in forte flessione. Tanto che gli analisti cominciano a parlare di un "mondo post-pc". Ma i pc tradizionali hanno ancora in serbo delle sorprese, come il 'Rolltop', della tedesca Orkin design. "Il Rolltop - spiega il sito della compagnia - è un computer completamente arrotolabile, come un tappetino da yoga, che può essere srotolato e usato sia come vero e proprio laptop che come schermo".



FONTE:Trent'anni fa il primo computer portatile, pesava 11 chili - Tecnologia e Internet - ANSA.it

sabato 2 aprile 2011

Ecco la Marsonave - l’Espresso

E' cominciata la missione virtuale in cui sei volontari, tra cui un italiano, vivranno per 520 giorni nell'astronave che riproduce la vita sul pianeta rosso. Ecco la riproduzione del bunker. Clicca sui palini animati per leggere il dettaglio
GUARDA Le foto della missione Leggi Un italiano su Marte
(25 marzo 2011)

FONTE:Ecco la Marsonave - l’Espresso